Pechino contro i giganti della tecnologia cinese. Dopo l’affaire tra il governo cinese e Jack Ma (Alibaba), Pechino continua a mettere paletti ai colossi tecnologici cinesi.
La preoccupazione dei regolatori è cresciuta negli ultimi mesi, dal momento che Alibaba e Tencent (proprietaria di WeChat) stanno cercando in ogni modo di salvaguardare la propria posizione sul mercato, estendendo in modo aggressivo i loro fossati, utilizzando i dati a loro disposizione per costringere commercianti e creatori di contenuti a firmare accordi esclusivi con le loro piattaforme.
La risposta di Pechino non si è fatta attendere, in pochi giorni ha imposto la sua autorità sul mercato delle big companies nazionali.
Con uno storico annuncio, dopo 4 mesi di indagini, è stata inflitta una multa record ad Alibaba Group Holding Ltd. da 2,8 miliardi di dollari.
L’accusa è di aver abusato del proprio dominio sul mercato, andando a creare un vero e proprio regime monopolistico.
Inoltre è stata imposta dalla Banca Centrale Cinese una revisione di Ant Group Co, la società fintech controllata da Alibaba che si occupa dei pagamenti online (AliPay - Ant Financial).Ad Aprile 2021 le autorità di regolamentazione hanno imposto a 34 società web di rettificare le loro pratiche anticoncorrenziali, precisando che le indagini non si sono fermate con la multa a Alibaba, ma continueranno a sradicare abusi e domini di mercato illeciti.
Sotto la lente d’ingrandimento del governo cinese sono finite anche molte società che finora erano state meno esaminate, come Tencent, Meituan, e Pinduoduo Inc, a cui verranno molto probabilmente impedite possibilità di crescita.
Le azioni di Tencent Holdings Ltd. e Meituan hanno subito grosse perdite in Borsa.
Nel mirino delle autorità sono finite tutte le aziende tecnologiche più grandi del Paese, tra cui ByteDance, società proprietaria di TikTok; JD.com e il motore di ricerca cinese Baidu.
Le autorità cinesi hanno affermato: “La linea tracciata che sta alla base delle politiche di regolamentazione del mercato non può essere superata, la linea rossa della Legge non può essere toccata”.
Il decennio d’oro di espansione senza restrizioni che ha creato gli sfidanti cinesi a Facebook e Google sembra essere alla fine. Il governo ha imposto severe regole e società come Alibaba, Ant e Tencent non potranno più sfruttare la loro potenza finanziaria superiore e le loro scorte di dati per godere di una posizione di vantaggio sul mercato.
I colossi tech cinesi dovranno preso abituarsi e adeguarsi al nuovo ambiente regolamentato, riducendo le loro strategie di espansione.
Inoltre è molto probabile che queste companies si muoveranno in modo molto più cauto sulle acquisizioni e imporranno commissioni più basse sul traffico internet domestico che dominano.
In particolare Ant Financial dovrà dividere il più grande servizio di pagamenti della Cina dal suo business in rapida crescita del credito al consumo e ridurre l’attività del suo fondo monetario Yu’ebao, che un tempo era il più grande al mondo.
Gli imperi multimiliardari di Tencent e Alibaba fondati da imprenditori visionari, sono cresciuti ininterrottamente per un decennio, nel campo del tech e delle startup.
La loro crescente influenza su ogni aspetto della vita cinese è diventata più evidente quando attraverso i loro canali hanno iniziato ad acquistare e pagare la maggior parte degli 1,3 miliardi di cittadini cinesi, consegnando enormi quantità di dati sui comportamenti di spesa.
Le tensioni tra Governo e le big del tech cinesi hanno raggiunto il culmine nel 2020, quando Jack Ma, inaugurando l’IPO da 35 miliardi di dollari di Ant denigrò pubblicamente i regolatori e i “vecchi” potenti del settore bancario.
Gli eventi che sono seguiti li conosciamo. La valutazione di Alibaba da Ottobre 2020 a oggi ha perso circa 200 miliardi di dollari.